Dopo lo stop di tutte le nostre attività deciso alla fine del 2020, visto che il tempo continuava a passare, la Polisportiva ha deciso in qualche maniera di riprendere le attività.
La situazione attuale vede la partenza dei campionati giovanili di pallavolo di rilevanza nazionale (ovvero dall'under 13 all'under 19). Visto che la Fipav provinciale ci ha comunicato la ripresa di tali campionati (prevista ufficialmente per il secondo fine settimana di marzo), abbiamo ripreso le attività della nostra under 17 e under 19.
Abbiamo anche deciso di riprendere gli allenamenti del settore giovanile del calcio (inizialmente solo per le categorie pulcini ed esordienti) facendo esclusivamente allenamenti individuali (che sono previsti dai protocolli Covid) e per ovviare la fatto di non poter utilizzare gli spogliatoi, abbiamo deciso di farlo solo nel pomeriggio del sabato.
Visto le temperature oggi abbiamo fatto riprendere, sempre in maniera individuale, anche i nostri piccoli amici-primi calci, facendo allenamento suddividendoli in due gruppi omogenei.
Ciò comporta riprendere le attività andando a rispettare i protocolli Covid che la nostra Associazione ha adottato. Questi protocolli sono stati redatti seguendo i protocolli che le Federazioni hanno preparato, seguendo le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico.
Il nostro protocollo del calcio e della pallavolo riporta:
Qualora sulla base dell’autocertificazione (vedi allegato Autocertificazione) sia attestata la
presenza di pregressa infezione da SARS-COV-2, gli Operatori Sportivi dovranno provvedere ad una nuova visita per il rilascio della certificazione d’idoneità sportiva, ove richiesta, nel rigoroso rispetto dei protocolli di legge, anche se in possesso di un certificato in corso di validità. In assenza di idoneo certificato o qualora lo stesso non sia in corso di validità e non sia stato opportunamente rinnovato, non è consentito prendere parte agli allenamenti.
Riguardo questo aspetto, abbiamo scritto così perchè quest'estate la Federazione del calcio aveva scritto nei suoi protocolli che così andava fatto e fra le FAQ che aveva pubblicato in settembre per chiarire e definire i protocolli aveva così scritto ad una domanda puntuale
1) Vi scrivo per sapere come mi devo comportare con un ragazzo che dopo aver fatto la quarantena in quanto positivo al Covid ha poi ottenuto il certificato dal'ASUGI di avvenuta guarigione. Nel senso, lo posso far venire in campo oppure deve fare altri accertamenti? Nel momento in cui l'ASUGI certifica l'avvenuta guarigione, la persona ritorna alle sue quotidiane attività senza limitazione alcuna. Per ritornare agli allenamenti ed alle partite però, e sempre che lo stato di salute generale lo consenta, sarà necessario ripetere la visita medico sportiva che certifica l'idoneità dell'atleta alla ripresa dell'attività.
La Fipav si era espressa anche in seguito così con una comunicazione pervenuta l'11 gennaio in cui diceva:
L’atleta risultato positivo al COVID 19 dovrà presentare alla propria società di appartenenza un certificato di guarigione, redatto dal proprio medico di base o dal medico sociale; prima di riprendere l’attività sportiva FIPAV ritiene necessario un consulto medico sportivo per una rivalutazione da effettuare anche attraverso test cardiopolmonari specifici (ad esempio RX toracico, spirometria, test da sforzo, eco cardiogramma, ecc.) che escludano la presenza di danni e/o disturbi incompatibili con lo svolgimento dell’attività sportiva agonistica della pallavolo, del sitting volley e del beach volley, in linea con le indicazioni della Fmsi.
Pertanto per chi riprende l'attività ed in questi mesi è risultato positivo, deve avere un consulto medico sportivo dal medico sportivo che ha rilasciato il certificato.
Di questo la Polisportiva se ne rincresce, ma non può fare altrimenti che richiederlo, per il bene del tesserato stesso che è risultato positivo, in quanto è risultato che anche in casi asintomatici, il Covid abbia provocato danni a livello polmonare o cardiaco.
Le federazioni, per tramite del Coni, si sono già attivate con la Regione per ottenere un qualche ristoro dei costi che le famiglie dovranno sostenere in questi casi. Il Coni stesso ha precisato che le visite mediche sportive, se fatte da Centri accreditati o in ospedale hanno diritto ad essere gratuite, e sono gratuite anche questi successivi approfondimenti.
Ma sono gratuiti solo per chi ha dai 12 anni fino a 18 da compiere. Il Coni stesso sa che in questi casi i tempi per fissare una visita sono lunghissimi ed è per questo che ha sollecitato la Regione ad intervenire.
Qualche settimana fa, tutti siete stati contattati per sapere quanti casi di positività si erano riscontrati fra i nostri tesserati. Questo dato è stato trasmesso alle Federazioni che volevano quantificare i casi per comunicarlo alla Regione e sensibilizzarla sull'argomento per ottenere dei contributi da girare direttamente alle famiglie che purtroppo devono farsi carico di questo ulteriore costo.
E' sicuramente una seccatura, ma secondo noi, visto che purtroppo è stato accertato che il Covid lasci dei postumi su chi purtroppo ne è stato colpito, questo ulteriore controllo non va visto come un costo aggiuntivo, ma come una tutela sul dono più importante dei nostri figli, la salute.
ps. Al momento abbiamo ancora nostri tesserati fermi. Le nostre Prime Squadre non hanno ripreso gli allenamenti e con il tempo ormai passato, sarà molto difficile far partire un campionato prima di settembre/ottobre. Abbiamo ancora fermi le squadre di pallavolo amatoriale, e soprattutto il Minivolley (ora chiamato Volley 3S) e l'Under 12. Stiamo valutando, in assenza di novità da parte della Fipav, di riprendere in qualche maniera l'attività in maniera individuale, ma soprattutto all'aperto (come avevamo fatto in luglio-agosto).
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